Legge di Bilancio 2017, novità per gli studenti: contributi, detrazioni, borse di studio

È entrato in vigore il 1 gennaio 2017 il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 (cosiddetta Legge di Bilancio – ex Legge di Stabilità). Nel testo, che detta le linee guide della prossima manovra finanziaria, anche molte novità che riguardano direttamente i giovani che studiano, sia alle superiori, sia all’università.

Partendo dalla scuola è prevista la detrazione Irpef del 19% per le spese di frequenza scolastica: l’importo massimo per studente è fissato in 564 euro per il 2016, 717 euro per il 2017, 786 euro per il 2018 e 800 euro dal 2019. Entro il 30 aprile di ogni anno, inoltre, la Fondazione Articolo 34, bandirà almeno 400 borse di studio nazionali, ciascuna del valore di 15mila euro annuali, destinate a studenti capaci, meritevoli e con Isee inferiore o uguale a 20mila euro.

Per quanto riguarda gli universitari, invece, la Legge istituisce una cosiddetta “no tax area” per studenti appartenenti a nucleo familiare con Isee fino a 13 mila euro fino al primo anno fuori corso.
È inoltre previsto l’esonero da tasse e contributi universitari per studenti di corsi di dottorato di ricerca non beneficiari di borsa di studio.
Benefici anche per chi studia musica: è previsto infatti un contributo una tantum del 65% del prezzo fino ad un massimo di 2500 euro per acquisto di strumento musicale nuovo.

Anche per gli studenti il cui nucleo familiare ha un reddito Isee superiore a 13 mila euro sono previste misure di sostegno: se l’Isee non supera i 30 mila euro lo studente riceverà un taglio delle tasse con un contributo annuale che, però, non potrà superare del 7% la quota Isee eccedente i 13 mila euro. I benefici valgono soltanto per le università statali e per le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Le Università private, quindi, non potranno rientrare in tale beneficio così come quelle telematiche.

"Nascere e crescere, Impresa da ragazzi": i bandi per finanziare l'impresa giovane

Un pacchetto di agevolazioni finanziarie, da oltre 21 milioni di euro, per l’avvio di piccole imprese di giovani e il consolidamento di startup, all’insegna dell’innovazione tecnologica. Domande online dal 15 ottobre.

Hai meno di 40 anni e stai cercando agevolazioni per dare gambe al tuo progetto di piccola impresa innovativa? Vorresti consolidare, far crescere, la tua piccola e giovane impresa investendo in innovazione? Il nuovo pacchetto di incentivi “Nascere e crescere, Impresa da ragazzi” della Regione Toscana, studiato per molteplici settori del manifatturiero, del commercio, del turismo e del terziario (servizi), fa al caso tuo! Si tratta di finanziamenti agevolati a tasso zero, voucher (un contributo in conto capitale del 100%) e garanzie per investimenti materiali e immateriali e per servizi innovativi, a favore di giovani sotto i 40 anni che vogliono avviare un’impresa in cui si utilizzano tecnologie di “smart specialisation” come ICT e Fotonica, Fabbrica intelligente, Chimica e nanotecnologie, e a favore di giovani imprenditori (impresa costituita da almeno 2 anni e da non più di 5 anni) che vogliono consolidare ed espandere la propria attività economica.

Affrettati a scoprire tutti i dettagli del pacchetto di agevolazioni, consultando i tre bandi del Por Creo Fesr 2014-2020 ed inseriti nel progetto Giovanisì, aperti dal 15 ottobre fino ad esaurimento risorse:

  • due bandi per settori del manifatturiero, turismo, commercio e attività terziarie, che sostengono l’avvio di piccole imprese di giovani under 40 (microcredito e voucher) da costituire entro 6 mesi dalla concessione delle agevolazioni,  e il consolidamento (garanzia) di piccole imprese costituite da almeno 2 anni e da non più di 5.

bando >>> Por Creo Fesr 2014-2020, Agevolazioni per imprese giovanili nel manifatturiero
bando >>> Por Creo Fesr 2014-2020, Agevolazioni per imprese giovanili nel commercio, turismo e terziario

  • un bando per le start up innovative che finanzia progetti innovativi per l’avvio di imprese di giovani sotto i 40 anni, e sostiene i processi di innovazione delle micro e piccole imprese manifatturiere e dei servizi, nonché i Fab Lab, spazi condivisi per la fabbricazione digitale

bando >>> Por Creo Fesr 2014-2020, finanziamenti agevolati e voucher per start up innovative.

Le novità del Job Act

Questo il sito del Governo italiano che illustra i contenuti del Job Act http://www.jobsact.lavoro.gov.it/Pagine/default.aspx#jobsAct

Il Jobs Act è una legge attraverso la quale il governo Renzi è chiamato ad apportare delle riforme legate al mondo del lavoro e che sia in modo diretto che in modo indiretto coinvolgono tutto ciò che è connesso con il lavoro stesso e quindi le pensioni, gli ammortizzatori sociali (riferimento alla cassa integrazione e alla disoccupazione), welfare, contratti, agevolazioni e tanto altro.

Il disegno di legge Jobs Act

E’ proprio quest’ultimo uno dei principali obiettivi della Jobs Act, quello di rielaborare e ridurre quindi le numerose tipologie di contratti lavorativi che attualmente esistono, ad esempio è già stato attuato il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti dedicato ai neoassunti, il quale, come dice il nome, prevede maggiori tutele sull’anzianità lavorativa. Cerchiamo di vedere assieme la Jobs Act in sintesi e capire cosa ha cambiato fino ad oggi e quali saranno le novità che ci spetteranno.

Lo scorso venerdì 20 febbraio 2015, sono stati approvati i primi due decreti attuativi della Jobs Act da parte del Consiglio dei Ministri, tali decreti hanno introdotto proprio il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e i nuovissimi ammortizzatori sociali e già nel marzo a seguire, numerosissime aziende hanno cominciato ad assumere attraverso la nuova tipologia di contratto.

Ma non è finita qui, vediamo la Jobs Act in sintesi e quindi quali sono le misure previste dai decreti attuativi di questo disegno di legge:

  • Contratti Stabili, saranno promossi la tipologia di contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, decisamente più convenienti sia per i lavoratori ma anche per le aziende stesse in quanto i vantaggi sono differenti in termini di oneri diretti e indiretti a differenza degli altri contratti.
  • Licenziamenti e reintegro, fanno riferimento agli assunti con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti; in tal caso è previsto il reintegro solamente se il licenziamento è a sfondo discriminatorio o disciplinare, ovviamente l’interessato dovrà dimostrare che il motivo che ha scaturito l’azienda a procedere con il licenziamento non sussiste.
  • Trattamento di disoccupazione, grazie alla cos’detta storia contributiva del disoccupato, la complessiva durata del trattamento di disoccupazione sarà rapportata proprio a questa. Inoltre saranno introdotte le Naspi, che andrà a sostituire Aspi e mini-Apsi, e in più la Dis-Coll, ossia l’indennita di disoccupazione prevista prettamente per eventuali collaboratori. La Naspi, ossia l’assegno contro la disoccupazione involontaria, durerà ben 24 mesi
  • Meno tipologie di contratto, come accennato ad inizio di questo articolo, il principale soggetto della Jobs Act è il contratto, attraverso questo disegno di legge, verranno risistemati e riordinati, ad esempio verranno aboliti quei contratti rivolti un po’ più sugli “abusi”, come ad esempio il contratto di collaborazione a progetto ecc. Saranno intaccati i contratti di apprendistato e quelli a termine senza causale, questi ultimi però saranno prolungabili fino ad un massimo di 5 volte per 36 mesi.
  • Per quanto riguarda il congedo parentale, sarà esteto quello facoltativo, mentre rimarrà quello retribuito fino al 30 % e fino al compimento dei 6 anni dei figli, rispetto i primi 3 anni prima della Jobs Act, il congedo parentale non retribuito sarà esteso fino ai 12 anni rispetto gli 8 e inoltre, sarà possibile chiedere la possibilità di un impiego part-time invece che il vero e proprio congedo.
  • Demansionamento dei dipendenti sarà possibile attuarlo nel caso in cui l’azienda ha bisogno di una totale riorganizzazione o al massimo se è previsto da alcuni particolari contratti collettivi a livello nazionale o aziendale.

Le altre novità Jobs Act. Tra le altre novità previste troviamo:

  • Cassa integrazione, non sarà più possibile permettere la cassa integrazione, per la quale sarà rivista la durata e la partecipazione aziendale, nel momento in cui l’attività aziendale sia cessata.
  • Semplificazione, attraverso la Jobs Act, il governo Renzi punta a semplificare numerosissimi adempimenti che sono a carico sia dei cittadini che delle imprese, con la possibilità di svolgerli attraverso la via telematica.
  • Contratti di solidarietà, sarà applicata la semplificazione relativa alle tipologie situazionali in cui potrebbero essere applicati tali contratti con l’obiettivo per le aziende di aumentare il numero di dipendenti, riducendone sia l’orario di lavoro che la retribuzione.
  • Dimissioni in bianco addio! Sarà infatti possibile effettuare le dimissioni solamente per via telematica attraverso appositi moduli che è possibile trovare sul sito stesso del Ministero!
  • Da inizio del nuovo anno 2016, sarà attiva l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal) e verrà istituita una rete completamente nazionale riguardanti appunto i servizi relativi alle politiche del lavoro e coordinata dalla stessa Anpal.
  • Controlli a distanza. Le aziende sono libere di assegnare ai propri dipendenti strumenti tecnologici quali tablet, smartphone o pc con l’obbligo di informare come utilizzare tale strumenti e l’obbligo di effettuare controlli, ovviamente nel rispetto della privacy.