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Nei giorni scorsi (aprile 2017) sono stati finanziati in Mugello due progetti per la realizzazione di “orti urbani” o “orti sociali”, uno a Scarperia e San Piero, l’altro a Borgo San Lorenzo.

Essi sono ancora da realizzare, e lo saranno entro il prossimo anno. Poiché però sono rivolti in particolare ai giovani, è bene sapere di cosa si tratta. In modo che chi è interessato possa organizzarsi per tempo, in quanto ci sarà da fare domanda. E sarà possibile partecipare anche alla gestione dell’iniziativa.

L’orto urbano
Per orto urbano si intende un insieme di appezzamenti di terreno che sono inseriti in strutture (denominate “Complessi di orti”) che si presentano come spazi di socializzazione destinati a persone di tutte le età (soprattutto giovani), centri di aggregazione e di scambio culturale. In quest’ottica nel “Complesso di orti” sono inseriti servizi, spazi comuni, e anche connessioni wi-fi.
Questa iniziativa cambia drasticamente la visione strategica dell’ “orto urbano” che non viene più considerato solo un pezzo di terra da coltivare; ma molto di più. E’ un’area di aggregazione, di scambio sociale ed intergenerazionale, di didattica ambientale e di crescita culturale; è un punto di incontro fra persone differenti che possono mettere in gioco le proprie conoscenze e le proprie esperienze, dove passare il tempo e crescere in modo sano.

L’orto, i giovani e gli studenti

Contrariamente al pensare diffuso che gli orti siano uno spazio destinato a anziani, il modello toscano riconosce un ruolo fondamentale ai giovani e alle scuole quali motori di iniziative comuni di crescita e sviluppo di tutta la struttura.
Per il giovane, l’orto urbano (e la gestione di Associazioni da questi costituite) è un importante banco di prova e di inserimento nel tessuto connettivo della propria città, nonché di volontariato. Per questo motivo l’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Giovanisì (www.giovanisi.it), il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.

La gestione
I “Complessi di orti” (ognuno dei quali può contenere al massimo un centinaio di appezzamenti) verranno concessi dal Comune in uso gratuito ad un soggetto (associazioni, fondazioni, cooperative sociali), che ne garantisca la conservazione, la piena funzionalità e la gestione. La selezione del soggetto gestore avverrà attraverso un bando pubblico e la successiva sottoscrizione di un disciplinare d’uso, che definirà gli obiettivi che devono essere perseguiti e comprenderà tutte le prescrizioni e le regole per l’uso degli orti e per la successiva selezione degli ortisti. Anche la successiva assegnazione dei singoli orti avverrà attraverso un avviso pubblico: l’assegnazione degli orti avverrà titolo assolutamente gratuito; al limite potrà essere chiesto di diventare socio del soggetto gestore per garantire la copertura assicurativa .
Sia nella selezione del soggetto gestore dei “Complessi di orti” che nella individuazione degli ortisti i Comuni saranno chiamati a dare una priorità ai soggetti che presentano una elevata componente giovanile (età inferiore a 40 anni).

Un prezioso vademecum per i neo-ortisti
Nell’ambito del progetto è  imminente la pubblicazione, da parte dell’Accademia dei Georgofili, di un manuale a beneficio degli ortisti  (viene infatti dato un aiuto per capire cosa e come coltivare in queste strutture)  e delle associazioni (si illustra l’attività che devono effettuare per rispondere al meglio agli obiettivi del progetto).

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